Te Deum 2005

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"L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore" (Lc 1,46)

Con queste parole di Maria vogliamo esprimere al Signore la nostra gratitudine per i tanti benefici ricevuti.
Vogliamo metterci davanti al Signore per ringraziarlo: in ogni tempo, in ogni stagione della vita dell'uomo e della nostra vita personale, dobbiamo rendere grazie al Signore e benedire il suo Santo Nome.
Il nostro ringraziamento sgorga spontaneo perché sappiamo che è nostro dovere ringraziare il Signore per tutti i benefici ricevuti anche per quelli che ci hanno portato sofferenza e croce.
Eccoci quindi raccolti per il nostro solenne Te Deum per lodare e ringraziare il Signore presentandogli tutte le realtà della nostra Parrocchia. Esaminiamole ora una per una:

RELAZIONE SULLA VITA DELLA PARROCCHIA NEL 2005

1. CATECHESI PER I BAMBINI
Anche quest'anno continua il nostro impegno soltanto nella catechesi in preparazione alla Prima Comunione.
Dovendoci concentrare soltanto
Quest'anno abbiamo 116 bambini iscritti al catechismo di cui 66 al primo anno e 50 al secondo. Bisogna ricordare che la mancanza di strutture idonee rende sempre difficile l'attività catechetica in quanto tutto si svolge dentro i containers dei terremotati. In pratica tutte le attività catechetiche hanno luogo in questi due ambienti di cui uno non è assolutamente adatto allo scopo per cui è utilizzato. La gran parte dei bambini che l'hanno scorso hanno ricevuto la Prima Comunione, ha poi continuato la sua vita all'interno della Parrocchia nel gruppo dei Castorini.
Questo è un fatto che ci riempie di gioia perché è una conferma del buon lavoro che stiamo svolgendo. Va un po' a rilento la formazione permanente dei catechisti e soprattutto il gruppo dovrebbe essere più numeroso per rispondere meglio alle esigenze di una catechesi veramente incisiva ed adatta ai nostri bambini.

2. PASTORALE FAMILIARE
È quanto di nuovo e più bello abbiamo fatto quest'anno. Dopo tanti anni siamo riusciti, nei mesi di gennaio e febbraio 2005, ad avviare una serie di incontri in preparazione al matrimonio. Hanno partecipato otto coppie di giovani fidanzati, che si sono preparati in modo serio ed approfondito ad affrontare la vita matrimoniale. Il gruppo di operatori della pastorale familiare ha cercato di far capire ai giovani il significato del matrimonio cristiano e gli impegni che esso comporta per chi sceglie di sposarsi in chiesa e celebrare così il Sacramento del Matrimonio.
Si è subito creato un clima di amicizia e di familiarità e le giovani coppie hanno avuto la possibilità di scambiare le proprie esperienze, le ansie e i problemi legati alla difficile scelta di costruire una "casa sulla roccia", cioè una famiglia che fonda il suo esistere su fondamenta solide, che poggiano sull'ascolto e sulla messa in pratica della Parola del Signore.
Durante l'estate sei delle otto coppie hanno celebrato il loro matrimonio e a tutte e sei le celebrazioni è stato presente il parroco che ha benedetto le nozze. Altre due coppie celebreranno il matrimonio tra breve. Nello scorso mese di ottobre gli operatori della pastorale familiare si sono ritirati a Guardino (Fr) presso la casa di accogolienzqa delle Suore del Divino Amore e lì hanno impegnato tutto il tempo disponibile nella preghiera e nell'approfondimento delle problematiche familiari studiando i documenti della Chiesa e del Magistero del Papa.
Abbiamo già svolto un primo incontro con le coppie sposate nell'estate ed ora abbiamo in programma di avviare una pastorale familiare organica realizzando incontri periodici aperti a tutte le coppie che desiderano partecipare e offrire la propria esperienza sostenendo le coppie in crisi.
Nel mese di gennaio 2006 avrà inizio il secondo ciclo di incontri in preparazione al matrimonio. Il nostro ringraziamento al Signore diventa più forte e riconoscente per questo ulteriore -preziosissimo- dono offerto alla nostra Comunità Ecclesiale: ti ringraziamo, Signore.

3. COMMISSIONE CARITAS
Sono in continuo aumento le richieste di aiuto in quanto sono aumentate le presenze nel nostro territorio sia di extracomunitari provenienti per lo più da paesi dell'est europeo, ma anche per l'arrivo di tante famiglie disagiate provenienti da Roma.
Il nostro centro è in grado di offrire aiuti in generi alimentari ed in vestiario. Gli operatori si impegnano al massimo per offrire un aiuto dignitoso a questi nostri fratelli che si trovano nella sofferenza. Abbiamo bisogno di volontari, di volontari per un lavoro, spesso manuale, per il quale non è richiesto alcun requisito particolare se non quello di essere persone che sanno vedere Gesù nel povero che bussa alla nostra porta.

4. ORATORIO ARCOBALENO
Nel terreno dovre dovrà sorgere il nuovo complesso parrocchiale abbiamo realizzato tutte le strutture necessarie per un Oratorio degno di questo nome. Forse la situazione è ancora un po' precaria ma certamente adatta per svolgere tutte le attività tipiche dell'Oratorio. D'altra parte pensiamo che ormai non ci rimane che attendere il nuovo Oratorio che farà parte del nuovo complesso parrocchiale.
L'animazione dei bambini e dei giovani dell'Oratorio è affidata ai nostri Animatori e ad alcuni ragazzi del Giia/3; alcuni ragazzi del Giia/2 svolgono il servizio di aiuto animatori. Ci sembra di grande importanza il settore della formazione degli animatori, vista come prima formazione a cui deve poi far seguito la formazione permanente. Molto spesso capita che gli Animatori si impegnino con grande generosità e con entusiasmo nelle attività di animazione dei bambini ma poi, mancando appunto un'efficace formazione permanente, gli entusiasmi si smorzano di fronte alle prime difficoltà.
La gestione dell'Oratorio è affidata ad un gruppo di adulti che si occupano del mantenimento della struttura e del reperimento dei fondi per mandare avanti l'Oratorio stesso e coordinano tutte le attività che svolgono negli spazi dell'Oratorio. Si tratta di coppie di coniugi che si sono consacrate all'Oratorio e che in pratica gli dedicano tutto il tempo libero che rimane dai doveri familiari e dal lavoro. Anche con questo gruppo è importante il discorso della formazione: molto spesso ci accorgiamo che non basta soltanto la buona volontà nell'impegno, ma è necessaria anche una certa competenza che ci aiuti a risolvere i problemi che continuamente incontriamo nel nostro cammino. È necessario soprattutto imparare a camminare insieme, esperienza tanto più difficile da realizzare quando si è in tanti ed ognuno è convinto che la sua opinione sia la migliore.
Si tratta di un gruppo abbastanza numeroso ma che deve crescere ancora di più per dare risposte efficaci ed efficienti alla richiesta di impegno che perviene dall'Oratorio e poi perché quando si è in pochi si corre il rischio di chiuderci nel nostro guscio impedendo di fatto ad altri di impegnarsi. Tutto quello che abbiamo fino ad ora realizzato nell'Oratorio lo abbiamo potuto fare grazie a questo gruppo di persone che si impegnano con coraggio e tantissima buona volontà al punto che l'Oratorio è diventato la missione della loro vita.
Anche nel 2005 le attività dell'Oratorio si sono concluse con il campo estivo, realizzato questa volta a Leonessa, in provincia di Rieti. Sono state molte le famiglie che hanno iscritto i propri figli al campo scuola al punto che alla fine abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni. Il campo estivo è il momento di massimo impegno e il più qualificante dell'attività educativa.
Proprio questa sera, come lo scorso anno, vorrei rinnovare il pressante appello alle persone di buona volontà, soprattutto ai coniugi cristiani, perché vogliano impegnarsi, secondo le proprie disponibilità, nell'avventura dell'Oratorio. Si tratta di un impegno entusiasmante, perché lavorare per i bambini e per i giovani, significa lavorare per il bene delle nostre famiglie e di tutta Pavona. Sento forte il dovere di ringraziare a nome di tutta la nostra Comunità Ecclesiale, le tante persone, giovani ed adulti, che stanno dedicando molto del loro tempo per l'Oratorio e per i nostri ragazzi. Se poi questo impegno è assunto da una coppia di coniugi, il bene si riflette su tutta la famiglia.
Anche quest'anno -e siamo alla seconda edizione- abbiamo realizzato un campo estivo anche per gli adulti impegnati nell'oratorio: ad agosto siamo andati sul Terminillo. Si è trattato di una esperienza molto forte, che ha fatto bene a tutti i partecipanti e senz'altro siamo intenzionati a ripeterla proponendola anche ad altri adulti e ad altre coppie che desiderano condividere questa esperienza.

5. CASTORINI
Per la prima volta, nella scorsa estate, siamo stati in grado di realizzare anche un campo estivo per i castorini. Ha partecipato il gruppo dei bambini che, avendo completato il cammino triennale nel gruppo dei Castorini, è ora passato al Giia/1.
Il gruppo dei Castorini è costituito da bambini che hanno ricevuto la Prima Comunione e che non possono continuare il catechismo per la Cresima essendo stata innalzata a sedici anni l'età per ricevere questo Sacramento. Gli adolescenti trovano nel gruppo dei Castorini la possibilità di continuare la propria vita all'interno della Comunità Ecclesiale. Con un gruppo di animatori è stato elaborato un progetto educativo formato da un ambiente fantastico che risponde alle esigenze pedagogiche dei bambini di questa età.
Il percorso è articolato in tappe caratterizzate da racconti mensili, generalmente narrati durante una uscita di una intera giornata. I racconti narrano la storia di una comunità di castori, storia che dura, appunto tre anni. Alla fine di questo cammino i ragazzi entreranno nei gruppi Giia e lì riceveranno una adeguata preparazione per la Cresima. Siamo veramente fieri del lavoro perché si tratta di un progetto unico ed originale, pensato ed elaborato unicamente all'interno della nostra Comunità Ecclesiale, ed è unico nel suo genere in tutta la nostra Diocesi. La proposta educativa ci sembra veramente valida e l'accoglienza da parte dei bambini è stata entusiastica. Ora che i gruppi sono "a regime", possiamo dire che, nella nostra Parrocchia, siamo in grado di offrire un percorso continuativo ed organico dai sei anni in poi.

6. GIOVANI INSIEME IN AMICIZIA
Quello dei giovani è il settore che assorbe le maggiori energie della Parrocchia e del Parroco. Si tratta di un lavoro molto impegnativo, a volte duro e faticoso, perché il servizio con i giovani e per i giovani è -appunto- duro e faticoso in se stesso.
I giovani che frequentano la nostra Parrocchia sono ormai tanti anche se non tutti pienamente motivati. Essi sono riuniti nei gruppi Giia. Da quest'anno il ciclo del cammino Giia è stato completato, abbiamo infatti il Giia/1, formato dai ragazzi che hanno già frequentato il triennio dei Castorini ed hanno 13-14 anni; il Giia/2 con i ragazzi che hanno compiuto 14-16 anni e il Giia/3 con ragazzi che hanno 17-19 anni. Le attività sono molto intense, i giovani si radunano ogni settimana per gli incontri formativi ed in genere si realizza una uscita al mese che prevede anche il pernottamento.
Molte energie sono state spese anche nella cura e nella formazione degli animatori dei vari gruppi. Nella scorsa estate abbiamo realizzato il grande obiettivo della partecipazione alla XX Giornata Mondiale della Gioventù che si è svolta nel mese di agosto a Colonia in Germania. Il gruppo della nostra Parrocchia era composto da 23 giovani compresi gli animatori. I giovani della nostra Parrocchia hanno già partecipato alle Giornate Mondiali di Parigi, di Roma e di Toronto e già ci siamo posti l'obiettivo della partecipazione alla Gmg di Sidney, in Australia.
Siamo consapevoli che è necessario ancora migliorare qualche aspetto della nostra pastorale giovanile soprattutto per quanto riguarda l'accompagnamento dei giovani a fare delle scelte di vita ben precise. Un grazie veramente sentito e riconoscente va alle Suore Oblate di Gesù e Maria, soprattutto nelle persone di Suor Ivanir e di Suor Roberta che, fedeli al carisma della loro Congregazione, si impegnano con passione e competenza nel servizio della Pastorale Giovanile.

7. ACCOGLIENZA BAMBINI ESTERI
Nel 1996, per iniziativa di alcuni volontari che ci hanno creduto profondamente ed in modo veracemente convinto, è iniziata l'esperienza dell'accoglienza, durante alcuni periodi dell'anno, di bambini provenienti per lo più dalla Bielorussia, dalle zone contaminate dalle radiazioni atomiche a seguito dell'esplosione della centrale atomica di Chernobyl.
Si tratta di bambini provenienti da situazioni di estremo disagio e povertà, di bambini a volte senza famiglia, di bambini a cui avrebbe giovato respirare un po' di aria salubre e mangiare cibi non inquinati per ristabilirsi in salute, ma soprattutto di bambini bisognosi dell'unica cosa veramente importante: di amore.
Un Comitato Parrocchiale permanente cura l'accoglienza e si occupa della sensibilizzazione delle famiglie e della loro formazione per accogliere questi bambini.
Si tratta di una esperienza molto forte e le stesse famiglie che ricevono i bambini trovano un enorme giovamento da questa esperienza, quando le motivazioni di base sono dettate solo ed unicamente dall'Amore verso il prossimo nel quale noi cristiani vediamo il Signore affamato, assetato, nudo e malato.
Accogliendo uno di questi bambini, le famiglie sanno di accogliere lo stesso Signore Gesù che visita la loro casa. Proprio alcuni giorni prima di Natale è arrivato un altro gruppo di bambini provenienti dalla Bielorussia: in questi gironi ci sono qui a Pavona 19 bambini che ormai sono diventati pavonensi a tutti gli effetti; questi bambini ritorneranno nella loro patria nel mese di gennaio.
Le famiglie che hanno fatto questa esperienza sono ben 198 e le spese per l'accoglienza di questi bambini, a cominciare dai gravosi costi dei viaggi, dal 1996 ad oggi, sono state di circa 350.000 euro (circa 700 milioni di vecchie lire), tutte sostenute dalle famiglie che accolgono.
Si tratta di un risultato notevole. Anche di questo ringraziamo il Signore. Rinnoviamo il nostro appello perché altre famiglie si rendano disponibili per questa magnifica esperienza anche se il disastro apocalittico occorso nel sud est asiatico ci impone di pensare anche a questi nostri fratelli.

8. LITURGIA E CHIERICHETTI
È un po' il nostro fiore all'occhiello! Il gruppo sta crescendo magnificamente. Abbiamo ormai un gruppo di circa quindici chierichetti animato da tre animatori che curano la formazione die più piccoli.
I ragazzi sono divisi in tre squadre ed assicurano il servizio durante le liturgie domenicali e durante la settimana.
All'interno del gruppo chierichetti si è costituito il gruppo dei "seniores" cioè dei ragazzi più grandi che hanno perseverato e, dopo un'esperienza di molti anni, sono in grado ora di fare in modo che le nostre liturgie si svolgano nel migliore dei modi. Oltre a curare con il massimo impegno tutte le cerimonie liturgiche, i chierichetti sono impegnati negli incontri settimanali, periodicamente nelle uscite, anche queste con pernottamento ed anche per loro l'anno si conclude con un campo estivo. Il servizio di questo gruppo e dei loro animatori è prezioso perché, quando si cura al massimo la liturgia, la preghiera della Comunità diventa più corale ed intensa.
Un pensiero vogliamo rivolgere anche ai ragazzi che si occupano del coro con i loro animatori. "Chi canta bene prega due volte", diceva sant'Agostino e noi vogliamo ringraziare questi ragazzi che ci aiutano a pregare due volte e ci auguriamo che la loro competenza e preparazione vada sempre più migliorando. C'è da ricordare che anche alcuni laici si occupano delle celebrazioni liturgiche e cercano di dare il loro contributo affinché le nostre celebrazioni siano sempre più decorose e rendano veramente gloria a Dio.

9. GRUPPO DI PREGHIERA "P. Pio"
Alcune persone adulte hanno scelto il servizio della preghiera, hanno scelto cioè di pregare incessantemente per tutte le necessità e soprattutto per la nostra Comunità Ecclesiale.
Questo gruppo si impegna nella preghiera secondo l'espresso desiderio di Padre Pio, che ha fondato questi gruppi. Il Gruppo si riunisce ogni settimana.
È fondamentale la presenza orante di queste persone all'interno della nostra Comunità Ecclesiale perché, lo ribadisco, quello della preghiera è un servizio prezioso che viene svolto all'interno della Comunità per il bene della Comunità stessa, della Chiesa e di tutta l'umanità. Sarebbe molto bello che sempre più persone dessero il loro valido contributo con la preghiera.
Il ministero della preghiera potrebbe assumere un ruolo fondamentale all'interno della nostra Comunità. Al gruppo di preghiera di P. Pio, che si riunisce tutti i giovedì, abbiamo affidato soprattutto la preghiera per le vocazioni: preghiamo incessantemente perché il Signore voglia chiamare, anche dalla nostra Comnunità, qualche giovane che voglia seguirlo più da vicino.
Anche questo ci sembra un bene prezioso. È operante da molto tempo un nutrito gruppo di bambini che, guidato da alcune catechiste, compie il giro delle famiglie della nostra Parrocchia per la recita comune del Santo Rosario.

10. COMUNITA' FEDE E LUCE
Anche se spesso svolto nel silenzio, nella nostra Parrocchia si svolge un preziosissimo lavoro di servizio ai disabili: alcune perone cercano di portare un po' di armonia là dove c'è tanta sofferenza. L'auspicio è che questo gruppo si consolidi e sia in grado di offrire un servizio continuo ed efficace.

11. GRUPPO MISSIONARIO "P. VAGLIA"
Il ricordo di questo santo sacerdote è ancora molto vivo tra gli abitanti di Pavona e nel nome di Padre Vaglia opera ormai da qualche anno questo gruppo che ha come scopo l'impegno di aiutare le missioni brasiliane per le quali Padre Vaglia ha consacrato tutta la sua vita.
Il gruppo è impegnato a sostenere con la preghiera e con l'impegno personale le missioni brasiliane dei confratelli di Padre Vaglia.
Nello scorso mese di ottobre il gruppo si è attivato per aiutare i carissimo don Valdemir, parroco nella diocesi di Aracaju in Brasile, ad acquistare una casa per accogliere i ragazzi di strada.
Quello dei ragazzi di strada è un fenomeno che in Brasile sta diventando una vera e propria piaga. Il gruppo, con il contributo di tanti fedeli pavonensi, è riuscito a raccogliere in poco tempo la somma necessaria che è stata mandata a don Valdemir, che ha potuto acquistare la casa vicino alla cappella di Santa Lucia. Nello scorso dicembre abbiamo celebrato il cinquantesimo dell'Ordinazione Sacerdotale di Padre Vaglia con lo scoprimento nel nostro Oratorio di un busto bronzeo di questo caro sacerdote.

12. IL NUOVO COMPLESSO PARROCCHIALE
Durante il 2005 sono stati compiuti ulteriori passi in avanti verso la sospirata meta della costruzione del nuovo complesso parrocchiale.
Il Vescovo ha affidato ufficialmente all'architetto Filippo Lambertucci l'incarico di realizzare il progetto del nuovo complesso parrocchiale. L'architetto, dopo questo atto formale, ha continuato il suo lavoro, che in realtà non aveva mai interrotto. Il 5 novembre scorso gli architetti Filippo Lambertucci e Pisana Pasocco, hanno presentato alla Comunità Ecclesiale le idee per la realizzazione del complesso parrocchiale proponendo immagini, disegni ed un modellino in scala.
Il 23 dicembre sono stati forniti agli architetti alcuni suggerimenti da tener presente nella definizione del progetto finale. A fine gennaio saremo probabilmente in grado di presentare alla Conferenza Episcopale Italiana le linee generali del progetto; a sua volta la Conferenza Episcopale avvierà la pratica per il finanziamento dell'intero complesso parrocchiale. Ci vorrà un anno per completare tutti gli aspetti burocratici sia presso la Conferenza Episcopale che presso il Comune e la Regione.
Osiamo sperare di poter iniziare i lavori nel 2007. ricordo che la Conferenza Episcopale finanzierà il 75% del costo totale dell'opera, il restante 25% dovrà essere reperito dalla Parrocchia. Sarà necessario che ognuno faccia la sua parte.
A questo punto dipende soltanto da noi perché la Conferenza Episcopale Italiana darà il finanziamento soltanto se la parrocchia potrà dimostrare di essere in grado di reperire il 25% mancante. Ora tocca davvero a noi.

13. LE ATTESE
Non vorrei che queste relazioni di fine anno avessero un sapore un po' troppo celebrativo: molte cose vanno poco bene, alcune decisamente debbono essere migliorate.
Il compito della Comunità Ecclesiale è quello di annunziare il Signore Risorto e di testimoniarlo attraverso un annuncio coerente e fedele del suo Vangelo.
Mi sembra che qualche volta siamo caduti nell'errore di cedere troppo all'organizzazione, all'attivismo, alle tante cose da fare a scapito di una vita ecclesiale più intensa, fondata di più sull'esperienza tutta spirituale dell'ascolto della Parola del Signore.
Le troppe cose da fare hanno a volte soffocato la necessità della preghiera e dello spirituale, per questo, dallo scorso mese di ottobre, abbiamo ripreso due iniziative che erano state sospese negli anni scorsi perché poco frequentate: l'Incontro con la Parola tutti i giovedì dalle 21,00 alle 22,00 e la Lectio divina tutti i venerdì dalle 18,00 alle 19,00. Si tratta di due momenti preziosissimi di ascolto e di meditazione della Parola del Signore. Invito caldamente tutti a partecipare. Sarebbero del tutto inutili le tante cose che facciamo se tutte non fondano prima di tutto sul nostro ascolto attento della Parola che salva.
Molto scarso è stato l'impegno per la cosiddetta "pastorale della terza età": in alcuni periodi dell'anno ci rechiamo con alcune devote tutti i sabati mattina presso il santuario della Madonna del Divino Amore; è certamente molto poco rispetto a quello che potremmo fare per gli anziani. Nel 2006 cercheremo di impegnarci di più in questo settore.

14.
Desidero a questo punto ringraziare tutte le persone, a vario modo impegnate, che con la loro presenza, a volte del tutto silenziosa, rendono possibile il cammino della nostra Comunità Ecclesiale.
Un grazie tutto particolare a quelle persone che, nel più completo silenzio e nascondimento, curano il decoro della chiesa: le poche, eroiche donne che da sole si occupano della pulizia dei pavimenti, che hanno cura della biancheria, dei paramenti sacri e dei fiori facendo in modo che, anche grazie a loro, le liturgie riescano sempre solenni e decorose.
Anche se sconosciuto agli uomini, l'impegno di queste persone è certamente conosciuto a Dio e proprio perché nel più assoluto nascondimento è sicuramente più gradito a Dio che vede anche là dove gli occhi degli uomini non vedono.
Un grazie alle mamme che accompagnano nelle uscite e nei campi scuola, impegnate in cucina per i nostri ragazzi.

15.
Avrete notato che parlando di tutte le realtà parrocchiali, si è evidenziata, la necessità che ci siano più persone che si impegnino.
La domanda sgorga spontanea ed è rivolta a ciascuno di noi: tu che cosa stai facendo per la tua parrocchia?
È dovere di ognuno, certamente ciascuno secondo le proprie possibilità, fare in modo che le tante attività promosse dalla Parrocchia abbiano una continuità: il bene della nostra Comunità e di Pavona stessa è solo ed unicamente nelle nostre mani.

16.
questa sera vogliamo ricordare anche i fratelli della nostra Parrocchia che sono morti nel 2005, li ricorderemo nell'intenzione dei defunti durante la celebrazione della Messa, perché il Signore li accolga nel suo Regno glorioso e soprattutto perché, questo pezzo di Parrocchia di San Giuseppe che si trova in Paradiso, preghi intensamente per l'altro pezzo di Parrocchia che oggi vive ed opera in questa terra.
Vogliamo concludere con una grande speranza: nel 2005 sono stati battezzati 41 bambini, la nostra è una delle poche parrocchie dove il numero dei battesimi è maggiore dei funerali: Pavona è giovane e ha il cuore giovane: sta a ciascuno di noi coltivare queste speranze!

17. Vi darò un cuore nuovo!
A conclusione di questo sguardo panoramico sulla situazione della nostra parrocchia, vorrei porre l'accento sulla nostra testimonianza di cristiani.
Sono tanti i laici impegnati in parrocchia e di questo non possiamo che ringraziare Dio: è un dono veramente grande quello di avere tante persone che si rendono disponibili a lavorare nella vigna del Signore perché il suo regno sia realizzato anche nella nostra Pavona e fanno di questa disponibilità un ideale della loro vita.
a volte però avviene che non sempre le motivazioni siano ben orientate: succede che alcuni si impegnano spinti da motivazioni che non sono quelle giuste.
A volte prevale la presunzione di ritenerci migliori degli altri e quindi di voler sopraffare gli altri.
A volte i rapporti tra le persone non sono basati sulla reciproca stima e sull'amore fraterno ma sulla prevaricazione dell'uno sull'altro e così ne consegue che maldicenze e pettegolezzi diventino le armi usuali per conquistarci uno spazio che ci dia quella visibilità ed importanza che riteniamo di meritare a pieno titolo. Sì, è proprio così, cari fratelli, troppo spesso si realizza tra di noi il vecchio adagio che "ne uccide più la lingua che la spada" e qui a Pavona e nella nostra Comunità Ecclesiale la lingua sta compiendo una vera e propria strage!
A volte l'invidia inquina profondamente i rapporti tra le persone; più spesso ancora ognuno è gelosissimo del proprio campicello, al punto da non permettere a nessuno di entrarvi: eppure l'esperienza di due o più persone è certamente meglio dell'esperienza di uno solo e il campicello, se coltivato da più persone, potrebbe dare frutti migliori e più abbondanti; invece no! Si è gelosi del proprio, piccolo regno e nessuno deve entrarci.
Troppo spesso tra cristiani, tra persone che frequentano spessissimo la chiesa, si vedono compiere delle cattiverie veramente gravi! A che serve essere cristiani, a che serve essere impegnati in parrocchia se poi avvengono queste cose? È necessario convertirci veramente e sul serio, senza troppe ipocrisie.
È necessario cambiare cuore.
Dentro di noi c'è un cuore di pietra ed è questo cuore che ci induce a compiere azioni indegne del nome cristiano. Ascoltiamo il Signore che grida attraverso la voce del profeta Ezechiele:

"vi darò un cuore nuovo,
metterò dentro di voi uno spirito nuovo,
toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi
e vi farò vivere secondo i miei statuti
e vi farò osservare e mettere in pratica le leggi" [36,26-27]

Ecco, fratelli carissimi, il Signore è pronto a cambiarci il cuore, è pronto a darci un cuore vero, palpitante, un cuore che sa amare e che ci fa osservare e mettere in pratica le leggi del Signore.
È questa la grande speranza di noi cristiani, ed è con questa grande speranza che vorrei concludere le riflessioni che vi ho appena proposto: nonostante la durezza del nostro cuore, il Signore ci ama lo stesso ed è pronto a cambiarlo questo nostro cuore di pietra. Lasciamocelo cambiare dal Signore!

Riconosciamo dunque che i doni del Signore sono stati tanti e molteplici, per questo insieme a Maria diciamo: "Il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore" [Lc1,47], e per questo ora, tutti insieme, eleviamo al Signore il nostro Te Deum di ringraziamento.