Te Deum 2013

Te Deum laudamus 2013


Ti loderò il Signore con tutto il cuore

e annunzierò tutte le tue meraviglie.


Gioisco in te ed esulto,

canto inni al tuo nome, o Altissimo.


Con le parole del Salmo 9 vogliamo concludere questo anno 2013 e ringraziare il Signore per le “grandi cose” che ha operato in noi e nella nostra Comunità Ecclesiale anche in quest’anno.

Siamo riuniti per il nostro solenne Te Deum di ringraziamento di fine anno civile per lodare e ringraziare il Signore presentandogli alcune le realtà della nostra Parrocchia, per ringraziarlo dei momenti lieti e felici della vita della nostra Comunità, ma anche dei momenti più impegnativi e difficoltosi che anche quest’anno non sono mancati.


Ora esamineremo in modo approfondito la realtà della nostra parrocchia nel 2013.


RELAZIONE SULLA VITA DELLA PARROCCHIA NEL 2013


1. IL NUOVO COMPLESSO PARROCCHIALE

Lo scorso sabato 12 ottobre abbiamo celebrato per l’ultima volta l’Eucaristia nella vecchia chiesa in via Palermo. Al termine della celebrazione con una solenne processione abbiamo trasportato le immagini dell’Immacolata e dei nostri Santi nella nuova chiesa parrocchiale. Si è trattato di un momento storico non solo per la nostra Comunità Ecclesiale, ma per tutta Pavona. Dalla domenica successiva tutta la vita liturgica della nostra Parrocchia si svolge in questa nuova chiesa. In precedenza -da ormai due anni- i nostri bambini hanno lasciato l’ormai fatiscente container dei terremotati per svolgere le attività di catechesi nel nuovo complesso parrocchiale. Da ottobre anche l’ufficio parrocchiale è stato trasferito nel nuovo complesso.

Dal mese di ottobre quindi il nuovo complesso parrocchiale è in piena attività. La nostra Parrocchia ha dovuto affrontare spese molto gravose che non erano state previste a carico della Comunità ma le varie disavventure occorse, di cui ho ampiamente parlato in più di qualche occasione, hanno fatto in modo che si esaurissero i fondi stanziati dalla Conferenza Episcopale italiana e così tutto quello che è stato realizzato o che si deve ancora realizzare, lo si è fatto e lo si farà soltanto a carico della parrocchia. Quindi a spese nostre abbiamo dovuto provvedere all’intera amplificazione della chiesa, del salone parrocchiale [che è stato necessario insonorizzare con interventi che ne migliorassero l’acustica] e una sala multimediale nel settore delle aule per la catechesi. Sempre a spese della parrocchia abbiamo realizzato il muro di cinta e il riscaldamento del salone parrocchiale. Abbiamo reso più decente lo spazio antistante la chiesa destinato all’aiuola e stiamo sistemando alcuni ambienti realizzando anche un bagno vicino alla chiesa. Sempre a spese della parrocchia è stato realizzato l’allaccio dell’utenza del gas e così abbiamo potuto riscaldare sia la chiesa che le aule per i nostri bambini che quando rientreranno dopo le vacanze di Natale troveranno tutti gli ambienti riscaldati. Ci rimane ancora da completare gli ambienti sotto il salone parrocchiale, che verranno destinati all’attività oratoriale con gli spogliatoi, i bagni ed una sala grande per i giochi all’interno. C’è da rimettere a norma e ripristinare il campo da calcetto e quello di baskett come pure è necessario ripristinare il parco giochi per i bimbi. Sarà necessario anche acquistare una cucina industriale per il salone parrocchiale.

Come vedete le cose fatte sono state moltissime e si sono potute realizzare solo grazie alla generosità di chi ha creduto fin dall’inizio in questo progetto. Nessuna Parrocchia avrebbe potuto sostenere tante spese come ha fatto la nostra parrocchia e questo abbiamo potuto farlo grazie prima di tutto alla generosità squisita di tanti singoli fedeli ed anche ai contributi ottenuti da enti pubblici e privati ai quali mi sono rivolto con insistenza e caparbietà.

Molti mi hanno criticato perché chiedo sempre i soldi: ma la realtà di quanto abbiamo realizzato è davanti a tutti.

Molte persone invece hanno saputo soltanto criticare senza preoccuparsi di partecipare, anche in misura minima, alla realizzazione di questo grande complesso. Spesso sono state diffuse voci false, più di qualche volta maldicenze calunniose di cui prima o poi si dovrà rendere conto a Dio. Insomma ho dovuto affrontare tante difficoltà, alcune veramente gravi ma quello che più ha fatto male è stata la cattiveria di alcune persone che hanno scelto soltanto la denigrazione e la menzogna per ostacolare il più possibile la realizzazione di questo complesso. Ma ora siamo qui, con forza e tenacia siamo arrivati alla concretizzazione di quello che all’inizio sembrava soltanto un sogno. E vi assicuro che continuerò a lottare con tutte le mie forze per il pieno completamento di quest’opera.

Quanto abbiamo vissuto in questi anni però deve farci riflettere, non possiamo esimerci dal riconoscere il nostro peccato e dal fare penitenza. E la riflessione è proprio questa: tante persone, molte, mi sono state veramente vicine in questi anni. Tanti hanno contribuito con le loro offerte, tanti hanno saputo darmi consigli che spesso si sono rivelati decisivi e concreti, tanti altri mi sono stati vicini con l’affetto e con la preghiera nei momenti più difficili e dolorosi, quando sembrava che tutto dovesse naufragare miseramente. Altri invece, -pochi in realtà, ma fa più rumore un albero che schianta a terra che una foresta che cresce silenziosa- hanno saputo soltanto sputare veleno e vigliaccamente parlare alle spalle senza avere il coraggio di dire in faccia ciò che si pensa. Molti hanno utilizzato la lingua solo per demolire e diffamare. A queste persone dico che sono nel peccato, in grave peccato e non possono accostarsi all’Eucaristia con tanta leggerezza. Il Signore ci chiederà ragione di quanto abbiamo fatto e detto.


Un’ultima parola sulla vecchia chiesa. Ho sempre detto che è stato un dolore doverla lasciare: quella chiesa l’hanno costruita gli abitanti di Pavona con amore e con sacrificio, ma era necessario cambiare perché ormai la nostra Pavona non è più quella di sessanta anni fa. Non si poteva più stare in una chiesa dove molto spesso accadeva che si dovesse partecipare alla Santa Messa rimanendo fuori, dove l’attività pastorale si svolgeva tutta in un container dove ultimamente pioveva da tutte le parti.

Era necessario cambiare e con dolore abbiamo cambiato. La vita è questa: un continuo crescere passando attraverso il dolore per l’abbandono di ciò che si lascia.

A Pavona esiste una numerosa comunità di Rumeni di fede cristiana come noi ma di rito Ortodosso. Ci hanno chiesto di poter celebrare la messa e noi abbiamo concesso l’uso della chiesa soltanto per la messa domenicale. In questi giorni di Natale ci sono andati qualche volta in più ma le loro festività sono come le nostre. Anche in questa occasione se ne sono sentite di tutti i colori: o che ho venduto la chiesa o che l’ho affittata agli Ortodossi. Ho più volte ribadito che questa cosa non è assolutamente vera e chi diffonde queste notizie -false lo ripeto- sparge maldicenze sapendo di farlo. San Filippo Neri aveva dato come penitenza ad una pettegola di spargere le penne di un pollo in giro per il mercato e poi di andare a raccoglierle. Chi spettegola in questo modo dovrebbe sottoporsi anch’egli a questa penitenza.

Ho invece detto che sulla vecchia chiesa coltivo un altro sogno, quello di trasformarla in un auditorium dove poter eseguire concerti, convegni e congressi. Sarebbe una realizzazione unica non solo per Pavona ma anche per le cittadine vicine che mancano di una struttura del genere.

È un sogno, certo, ma ormai abbiamo imparato che prima o poi, con l’impegno di tutti, i sogni si concretizzano.

Nel frattempo vorrei dirvi ancora un’altra cosa: il parroco di una parrocchia della nostra zona, -cattolici come noi!- che vive in una chiesetta piccola, ci ha chiedo di donare i banchi piccoli, quelli delle navate laterali, della nostra vecchia chiesa. Loro vanno avanti solo con le sedie e così ci hanno chiesto di concedere questo dono. Io ancora non ho risposto perché vorrò sentire, nei prossimi giorni, quante chiacchiere si diffonderanno sul fatto che mi sono venduto anche i banchi della vecchia chiesa.


Ed ora parliamo delle altre realtà della nostra Parrocchia


2. CATECHESI PER I BAMBINI ED I RAGAZZI

Da quest’anno, nella nostra Diocesi, gli anni di catechismo in preparazione alla Prima Comunione sono passati da due a tre. È stata una decisione diocesana che noi siamo obbligati ad accettare e mettere in pratica. Così abbiamo iniziato le attività per i bambini del primo anno -63 per l’esattezza- che sanno che potranno ricevere l’Eucaristia soltanto alla fine del terzo anno di catechesi. Dopo l’iniziale sconcerto i genitori hanno saputo accettare le decisioni prese dal nostro Vescovo ed abbiamo iniziato questo nuovo percorso che è riservato non solo ai bambini, ma anche ai loro genitori.

Un aspetto molto bello della catechesi di quest’anno è che molti giovani, che appartengono ai gruppi Giia, hanno dato la loro disponibilità ad aiutare i catechisti nei vari gruppi di catechesi. La pratica che ora stanno facendo li farà diventare degli ottimi catechisti.


Quest’anno i bambini iscritti al catechismo sono 117 di cui 63 al primo anno e 54 al secondo. I bambini sono guidati da un gruppo di 19 catechisti.

Continuano il ritmo normale anche le catechesi per la Cresima, anche se siamo orientati ad innalzare di un anno l’ammissione a tale sacramento perché i ragazzi si trovano in una età critica della loro vita e così non dimostrano particolare interesse e non riusciamo a coinvolgerli adeguatamente.


3. PASTORALE DEI BAMBINI E DEI GIOVANI

È il settore nel quale abbiamo fino ad ora impegnato la gran parte delle energie. La crisi registrata negli anni precedenti sta, un po’ alla volta rientrando. Abbiamo ricostituito il gruppo degli animatori e due gruppi Giia [Giovani Insieme In Amicizia].

Sono ben avviati i tre gruppi di castorini che non hanno vissuto la crisi dei gruppi dei più grandi. Gli animatori stanno operando molto bene ed il settore lascia ben sperare. Anche quest’anno abbiamo svolto il campo estivo, sia per i Castorini che per i gruppi Giia a Lettopalena in provincia di Chieti.


4. L’ORATORIO ARCOLBALENO

È il settore che ancora non riprende le sua attività. È assolutamente necessario ripristinare la struttura: la sala di accoglienza, gli impianti sportivi e per fare questo sono necessari fondi che ancora non sono disponibili. Speriamo al più presto di rendere operativa la struttura e di poter riprendere anche questo settore così importante. Nello stesso tempo è necessario che ci siano dei volontari che si vogliano impegnare in questo settore, speriamo soprattutto che coppie di sposi vogliano iniziare la bella esperienza di esprimere in modo allargato la propria genitorialità. L’Oratorio è una istituzione fondamentale all’interno della Parrocchia perché desidera mettersi a disposizione della famiglia in tutte le sue componenti. Il gruppo di operatori “storici” un po’ alla volta si sta ricompattando e pieno di buona volontà è pronto a riprendere il suo impegno con rinnovato vigore.


5. PASTORALE FAMILIARE

La pastorale familiare della nostra parrocchia si consolida sempre di più e sta diventando una realtà molto bella. Anche quest’anno si sono conclusi prima di Natale gli incontri in preparazione al matrimonio. Erano presenti quattro coppie di giovani fidanzati che celebreranno il loro matrimonio nel 2014.

L’impegno prioritario è comunque quello della formazione dell’equipe di pastorale familiare. Nel 2013 altre due coppie di sposi si sono aggiunte all’equipe e questa è veramente una benedizione del Signore.

Anche nel 2013 abbiamo partecipato al convegno nazionale di pastorale familiare che si è svolto a Sacrofano nei primi giorni dello scorso gennaio ed ora con l’equipe siamo pronti a ritornare dal 2 al 5 gennaio 2014 sempre a Sacrofano.

Sta diventando una bella tradizione la benedizione delle mamme in attesa di un bambino. La benedizione è stata impartita l’8 dicembre solennità dell’Immacolata Concezione e dal 2014 sarà amministrata ogni tre mesi in modo che tutte le mamme in attesa di un bambino della nostra Pavona possano beneficiare di questa grazia del Signore. Sono ormai ben avviate altre due iniziative di pastorale familiare: la prima nella domenica dopo l’Epifania e cioè la benedizione dei bambini battezzati nell’anno precedente, la seconda il rinnovo delle promesse coniugali durante la festa della Santa Famiglia di Nazareth che quest’anno abbiamo celebrato la scorsa domenica 29 dicembre. Nel 2013 ha continuato in modo permanente la sua attività il gruppo Santa Famiglia di Nazareth composto da coppie di giovani sposi che vivono i primi anni di vita matrimoniale.

Anche nel 2013 l’equipe ha concluso il suo anno di attività con il campo estivo che si è tenuto nel mese di agosto a Sante Marie vicino a Tagliacozzo.


6. COMMISSIONE CARITAS

Il gruppo continua il suo impegno a favore delle persone più bisognose. La quasi totalità degli assistiti sono immigrati extracomunitari comunitari che hanno bisogno di tutto. La grave crisi economica che interessa il nostro Paese sta facendosi sentire ed anche alcune famiglie italiane chiedono assistenza alla nostra Caritas.

Gli operatori si impegnano al massimo per offrire un aiuto dignitoso a questi nostri fratelli che si trovano nella sofferenza.


7. LE ATTESE

Possiamo dire, a questo punto, che la chiesa di mattoni è quasi ultimata, comunque in funzione. È tempo di domandarci veramente a che punto è la costruzione della Chiesa, quella con la C maiuscola, la Chiesa di pietre vive, che siamo tutti noi, fratelli e sorelle carissimi, che diamo, ciascuno secondo le proprie possibilità e la propria disponibilità, il proprio contributo perché la nostra Parrocchia diventi sempre la Sposa bella del Signore, diventi una famiglia di famiglie. È necessario che ciascuno di noi riscopra la bellezza della propria vocazione alla vita ed alla fede e che ciascuno si senta consapevole che, nel Battesimo, è stato chiamato da Dio a vita nuova, alla vita di amore che sono in Dio si può vivere.


Infine quest’anno vogliano innalzare a Dio una ringraziamento tutto speciale: i cinquanta anni di fondazione della nostra parrocchia. Siamo certi che la nostra Comunità Ecclesiale sia un dono di Dio alla Chiesa ed a Pavona e siamo altrettanto consapevoli che in questi cinquanta anni la nostra Comunità Ecclesiale è stata particolarmente impegnata nell’annunzio del Vangelo dell’amore di Dio. In questi mesi di celebrazioni ci hanno fatto visita il Cardinale Agostino Vallini, il nostro Vescovo mons. Marcello Semeraro, sabato prossimo mons. Gaetano Bonicelli già vescovo di Albano. Domenica scorsa attendevamo mons. Dante Bernini ma le sue precarie condizioni di salute -ha 92 anni!- gli hanno impedito di essere con noi.

Le celebrazioni in programma sono ancora tante e culmineranno tutte il 19 marzo del 2014 giorno del cinquantesimo quando questa nuova chiesa verrà solennemente consacrata a Dio Onnipotente tre volte santo in onore di San Giuseppe Sposo di Maria Vergine.


Riconosciamo dunque che i doni del Signore sono stati veramente tanti e molteplici, per questo insieme al salmista diciamo:


«Cantate al Signore un canto nuovo,

perché ha compito prodigi» [Sal 97,1]


e noi siamo testimoni dei prodigi compiuti dal Signore, per questo ora, tutti insieme, eleviamo a Lui il nostro Te Deum di ringraziamento.

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