Te Deum 2022

Te Deum laudamus 2022

Nello scorrere del tempo, ci ritroviamo di nuovo a guardarci dietro per puntare avanti, a coltivare le radici perché la chioma sia sempre più bella e florida. E di nuovo, come sempre siamo davanti al Signore per ringraziarlo per tutte le sue meraviglie.

Ci volgiamo indietro ma senza abbandonare l’aratro, infatti il desiderio di andare avanti e continuare a tracciare il solco per la semina è forte in noi, anzi doveroso, perché è questo che ci chiede il Signore. Guardare indietro è però necessario perché, se non si guarda quanto già tracciato, si rischia di realizzare un solco storto.

È questo quello che vogliamo fare questa sera: imparare dalla storia, ringraziare il Signore per quanto realizzato e costruire il futuro chiedendo il suo aiuto, senza il quale nulla ci è possibile.

Un po’ alla volta la vita pastorale e liturgica della nostra Comunità Ecclesiale riprende, la pandemia sembra che gradualmente stia regredendo anche se bisogna ancora prestare la massima attenzione perché il contagio non è ancora del tutto debellato ed anzi tutto suggerisce di mantenere alta la guardia vista la situazione internazionale.

Stiamo vedendo però come sia difficile e faticoso riprendere la vita normale, perché da una parte non è possibile ritornare a come era prima, come se nulla fosse accaduto, dall’altra una progettazione nuova, caratterizzata da una certa creatività pastorale, è estremamente difficile da realizzare.

Gli anni della pandemia hanno provocato anche una sosta forzata di quello che è il motore della vita di una Parrocchia: il Consiglio Pastorale. Per due anni non si è più riunito ma ora è tempo che questo cuore pulsante ricominci a battere forte, per questo impegneremo tutte le energie perché al più presto si ricostituisca il Consiglio Pastorale della nostra Parrocchia. L’auspicio è che in poche settimane si possa arrivare a raggiungere questo traguardo.

Rispetto alle altre relazioni presentate negli anni scorsi, mi soffermerei soltanto su alcuni settori per così dire strategici, cercando di dare più spazio ad alcune considerazioni di fondo che non vanno eluse né tantomeno ignorate.

La Catechesi

Possiamo dire con una certa soddisfazione che la catechesi ha ripreso in modo regolare le sue attività.

Abbiamo iscritti 48 bambini al primo anno di catechesi. Mentre lo scorso anno i bambini si incontravano una volta al mese, quest’anno abbiamo deciso di rendere gli incontri quindicinali perché l’intervento educativo e di trasmissione della fede siano più efficaci.

Nel Secondo anno abbiamo 43 bambini. Il ritmo degli incontri è quello settimanale.

Al terzo anno sono iscritti 46 bambini che quest’anno riceveranno la Prima Comunione. Questo gruppo ha vissuto alcuni momenti della pandemia e quindi necessita di una cura e preparazione un po’ più approfondita.

Stiamo cercando di curare e qualificare di più la formazione dei catechisti favorendo anche un certo ricambio generazionale.

Soprattutto si cerca di consolidare in modo sempre più consistente quella che viene comunemente definita l’“alleanza educativa” tra le varie agenzie educative. Nel nostro caso l’alleanza tra la catechesi parrocchiale e le famiglie. Non è una impresa facile ma senza dubbio possibile. La fase di ricostruzione dopo la devastazione della pandemia è lunga ed impegnativa, spesso faticosa e demoralizzante. Il Signore però ci chiama ad andare avanti a non gettare lo sguardo sconsolato indietro per dirci soltanto “quanto era più bello prima”!

Siamo consapevoli che il Signore ci ha chiamati a lavorare nella vigna che è sua, non nostra, e che ci chiede di lavorare sodo e di sudare, senza pretendere di raccogliere i frutti del nostro lavoro. Ci chiede di essere servi inutili che comunque offrono la loro vita ed il loro impegno per la realizzazione del Regno di Dio ora e qui.

La Pastorale Giovanile

Anche la Pastorale giovanile è in lenta ripresa ma pure in questo settore la strada è tutta in salita.

Alcune realtà cominciano ad avere una certa stabilità:

● Il post Comunione con i gruppi Samuele/1 e Samuele/2. Gruppi nati dopo lo scioglimento dei gruppi dei Castorini. Il metodo dei Castorini, pur glorioso, nel tempo ha evidenziato criticità basate sulla semplice considerazione che i bambini di oggi non sono certamente i bambini di 25 anni fa e quindi abbiamo capito che quello che andava bene ai bambini di venticinque anni fa, non va bene ai bambini di oggi. Da qui la dolorosa scelta di rinunciare al metodo dei Castorini e cominciare con un cammino nuovo, quello dei gruppi Samuele appunto, che è ancora un cantiere aperto, tutto da progettare. Gli animatori sono Maria Cristina e Giovanni. I gruppi si incontrano quindicinalmente.

● Continua la sua attività il gruppo “Speranza”, nato dallo scioglimento dei gruppi dei Castorini. Il gruppo si chiama Speranza perché rappresenta proprio la voglia di ricominciare dopo il disastro della pandemia. Anche questo gruppo ha come testo base Nulla è impossibile. È animato da Samantha ed Edoardo ed un gruppo di aiuto animatori che si stanno preparando alla Cresima. Si incontra quindicinalmente.

Lo scorso 8 dicembre un gruppo di 16 giovani della nostra parrocchia ha ricevuto dalle mani del nostro vescovo Vincenzo, il sacramento della Confermazione. Con questo gruppo di ragazzi stiamo proseguendo il cammino nel cosiddetto Dopocresima. L’impresa non è per nulla semplice perché, come è ben risaputo, quello della Cresima è il sacramento dell’uscita dalla Chiesa: in genere i ragazzi spariscono subito dopo aver ricevuto il Sacramento. Stiamo cercando di stimolare questi ragazzi a rimanere all’interno della Comunità Ecclesiale.

● C’è poi un gruppo di giovani adulti. ripartito in modo soddisfacente. Il gruppo raccoglie giovani dai 19 anni in su. Anche questi giovani percorrono un cammino di fede e si incontrano con cadenza quindicinale

In tutti i gruppi giovanili siamo presenti sia io che don Deodato.

La Pastorale Familiare

Anche la Pastorale Familiare non è stata immune da una profonda crisi provocata non solo dalle restrizioni imposte dalla pandemia ma anche dalla difficoltà nei rapporti interpersonali che spesso inquinano la vita delle famiglie e altrettanto spesso anche delle comunità. In quest’anno pastorale abbiamo ripreso i nostri incontri quindicinali accompagnati dalla lettura della prima Lettera di San Pietro. Il gruppo si sta un po’ ridimensionando e stiamo sperimentando quanto sia vero quanto dice il Signore che costruire una casa sulla sabbia non porta nulla di buono. Ecco, è proprio questo il convincimento: forse abbiamo costruito la nostra casa sulla sabbia ed ora le fondamenta stanno cedendo. Ma non siamo arrivati alla distruzione totale, la speranza cristiana non viene mai meno. Vogliamo comunque rimboccarci le maniche, e costruire di nuovo, questa volta non su quello che vogliamo noi ma piuttosto su quello che il Signore ci chiede. Nell’estate scorsa quello della Santa Famiglia è stato l’unico gruppo che ha svolto il campo estivo, siamo andati a Polino in provincia di Terni.

Il Gruppo Caritas

Nel 2022 sono stati veramente tanti i fratelli che si sono rivolti alla nostra Caritas. Grazie all’impegno di molte persone generose, che per lo più sono rimaste anonime, siamo riusciti a soddisfare tutte le esigenze. Abbiamo ricevuto donazioni priviate che ci hanno permesso di soddisfare tutte le richieste di aiuto che, numerose, ci sono pervenute. Significativo che il cesto in fondo alla chiesa è continuamente alimentato anche da piccole donazioni che sommate alle altre piccole donazioni ci permettono di soddisfare le richieste di aiuto. La nuova sede Caritas, che abbiamo inaugurato qui dopo il trasferimento da via Palermo, è funzionale e risponde alle esigenze di un numero crescente di poveri che si rivolge a noi. Purtroppo non siamo riusciti neanche quest’anno a raggiungere l’obiettivo importante che ci eravamo posti fin dal 2021: la realizzazione del Centro di ascolto. Vorremmo che la nostra Caritas non fosse solo mera distribuzione di generi alimentari e basta. Vorremmo che le persone che si rivolgono alla nostra Caritas si sentissero accolte e che potessero trovare anche qualcuno che le ascolta e magari anche in grado di dare qualche buon consiglio. Quello del Centro di Ascolto è un obiettivo che naturalmente cercheremo con tutte le nostre forze di raggiungere quanto prima.

L’oratorio, un sogno rimasto nel cassetto

Nel 2022, nonostante la crisi economica i fedeli della nostra Comunità hanno continuato ad essere generosi come sempre. Con le offerte ricevute abbiamo realizzato il secondo salone parrocchiale, sotto il salone già esistente. Ne è venuto fuori un ambiente accogliente, spazioso e confortevole. Gli ambienti che abbiamo realizzato sono interamente destinati all’Oratorio: salone ricreativo, spogliatoi, docce, sala riunioni. Da una parte c’è la gioia di vedere completata la realizzazione di tutto il progetto del nuovo complesso parrocchiale, dall’altra parte la tristezza che la pandemia, ma soprattutto la mancanza di volontari ci impedisce di avviare pienamente l’Oratorio. La nostra è una parrocchia che può contare su una struttura unica nella nostra Diocesi ma a questa struttura bisogna dare un’anima, una vita. Sono ambienti che dovrebbero brulicare di bambini, giovani e famiglie. Da sempre abbiamo avuto solo iniziative sporadiche ma non siamo mai riusciti ad avviare in modo regolare la vita dell’Oratorio. Tutto dipende da noi e solo da noi, perché Dio il suo ce l’ha messo! Certo ci sono un po’ di debiti da onorare e questo non deve farci stare tranquilli ma soprattutto servono volontari che si assumano il gioioso servizio di avviare e normalizzare l’Oratorio Parrocchiale. Anche quest’anno dico: sarà la volta buona nel 2023? Con l’impegno di tutti sicuramente sì!

Una riflessione doverosa

Questi anni di pandemia hanno messo in luce quanto sia difficile costruire una Comunità che sia veramente cristiana, che basa la sua vita sul Vangelo. Sappiamo bene quanto sia difficile convivere con persone che hanno idee, caratteri, cervelli e cuori diversi. In qualunque ambito della vita sociale sperimentiamo quanto siano difficili le relazioni umane. E così anche tra noi è accaduto il verificarsi di rivalità, critiche, maldicenze, qualcuno che si sente migliore degli altri e magari anche più cristiano degli altri. Si è manifestata la difficoltà di accogliere i nuovi arrivati ai quali spesso si preclude la possibilità di impegno. Spesso siamo solo capaci di criticare e demolire dimenticando che al contrario siamo chiamati a costruire. È vero, la pandemia ha distrutto molto ma noi ci abbiamo messo molto del nostro! È necessario che ciascuno dei laici impegnati all’interno della Comunità si interroghi sulla propria fede, su quanto ha veramente vissuto il Vangelo del Signore Gesù che ci dice solo di amare, amare senza sosta, amare incondizionatamente. In questo tempo di crisi anch’io ho fatto una seria analisi del mio essere Pastore di questa Comunità e di come ho esercitato questo servizio. Riconosco di aver fatto molti errori, spesso di non aver condotto il gregge nei pascoli migliori, di non essere stato pienamente accogliente e di cedere spesso alla tentazione di tirare i remi in barca. Chiedo sinceramente perdono a chi può aver avuto motivo di scandalo dal mio comportamento ma vi garantisco che i miei intenti ed il mio operato sono stati sempre caratterizzati dal grande amore che ho per questa Comunità che il Signore mi ha affidato.

Vorrei che il 2023 fosse un anno di vera riconciliazione, di perdono e di richiesta di perdono. Con l’impegno di tutti si può fare.

Il Te Deum di questa sera ha per davvero un carattere speciale: siamo prima di tutto qui per chiedere al Signore il dono della conversione dei nostri cuori, il dono di saper costruire la casa della nostra Parrocchia sulla roccia della sua Parola e siamo qui anche per ringraziarlo per i doni che non avremmo immaginato di ricevere! La preoccupazione più grande era quella di come riavviare la vita pastorale della nostra Parrocchia: invece, pian piano, le attività pastorale stanno riprendendo il loro ritmo normale. Ancora la situazione richiede attenzione e prudenza ma lo sperimentare che il Signore guida i nostri passi e ci è vicino, suscita una grande speranza.

Innalziamo dunque al Signore, o fratelli, il nostro Te Deum di ringraziamento per tutti i benefici che, nonostante tutto, ha concesso a noi personalmente ed alla nostra Comunità Ecclesiale nel 2022.

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